Passeggiando per il centro storico di Conversano non è difficile imbattersi in botteghe artigiane, con gli artisti e gli stessi artigiani al lavoro. Una bella immagine che si sviluppa in quella che viene chiamata “Vie d’Arti“, così come voluta dalla Fondazione d’Arti che ha come obiettivo quello di favorire l’apertura di spazi per la valorizzazione di risorse umane, talenti e mestieri.
Vie d’Arti rappresenta ormai una realtà che va alimentata, curata e seguita perché ha imboccato la strada giusta. Una realtà che rappresenta un patrimonio “sociale e di servizio” alla comunità e ai visitatori.
Favorire nei centri storici la nascita di attività artigianali significa preservarne la storia, diffondere le tradizioni e generare un impatto economico significativo sul territorio, un’altra possibile economia. Non sono ancora tante, quante dovrebbero e potrebbero essere, le botteghe ma che centro storico sarebbe se non ci fossero nemmeno quelle?
In Vie d’Arti è la volta di un nuovo insediamento, una nuova bottega: Legneria Exp di Marica Giancola,
Sabato 5 Ottobre in Largo San Cosma, al civico 5, aprirà i battenti. Sarà questo il luogo della sede di Legneria Exp e dell’Open Day previsto. Abbiamo voluto intervistare Marica Giancola che ci ha spiegato quali saranno le proposte, le attività e lo stato di salute dell’artigianato e della creatività.
Quando è nata la sua passione, come si è sviluppata e di cosa si occupa in particolare?
Legneria nasce tre anni fa, dopo anni di prove e soprattutto dopo vari tentativi di sistemazione di oggetti in legno, che sin da piccola amavo riparare, il legno è sempre stato uno dei materiali che mi piaceva lavorare, per la sua adattabilità e il suo riutilizzo facile e duraturo. La mia attività nasce dopo vent’anni di lavoro in imprese edili e di restauro, nel quale oltre aver sperimentato e studiato tutti i vari materiali impiegati nelle costruzioni, ho continuato a studiare come Geometra e Interior Designer, tanto da sviluppare competenze nell’arredamento dei vari ambienti di una casa, dai colori ai mobili. Inoltre ho ampliato le mie competenze nella gestione di Strutture Extra Alberghiere, cosi da poter studiare gli arredi e soprattutto dare l’impronta artistica pugliese negli stessi.
Vie D’Arti, promossa dalla Fondazione d Arti,è terreno fertile per molte botteghe di diversa natura, quali sono le sue aspettative?
Ringrazio Vie D’arti e la Fondazione d’Arti per l’opportunità che dà a noi artisti di farci conoscere e sperimentare l’approccio con il pubblico che in alcuni casi resta solo digitale. Vie d’Arti è la testimonianza che alcuni centri storici sono ricchi di storia artigianale e non solo di prodotti commerciali, come capita in paesi molto turistici.
Come mettere insieme tradizione e innovazione per valorizzare, oggi, il sapere artigianale?
Ogni giorno mi impegno per creare il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione, nel restauro, recupero, costruzione e trasformazione di mobili di ogni genere. Legneria racchiude tradizione e innovazione, abbiamo clienti di ogni fascia d’età, è questo ci rende unici nel nostro genere. Inoltre nella nostra nuova sede che inauguriamo sabato 5 Ottobre 2024, Legneria EXP organizzerà corsi per tutte le generazioni, così da riavvicinare al lavoro manuale e alla creatività grandi e piccoli.
A suo avviso, si sta facendo abbastanza per preservare e tramandare le tradizioni artigianali?
Purtroppo il progresso ha per molti anni trascurato questo aspetto, lasciando che molte attività si estinguessero, ma l’interesse è tornato vivo a farsi sentire, si sta riscoprendo il piacere del fai da te, ed è tornata la voglia di ritrovarsi per coltivare delle arti. Ci sono molti aspetti che andrebbero rivisti, i ragazzi dovrebbero tornare ad imparare nelle botteghe dai maestri, ed è per questo che invitiamo i ragazzi a partecipare ai nostri corsi, perché oltre alla teoria da noi c’è molta pratica e la possibilità di imparare tanti procedimenti e tecniche che su internet non troverebbero. Credo di essere stata fortunata perché ho avuto dei grandi maestri, la mia curiosità mi ha portato dai falegnami, a lavorare la cartapesta a Putignano con un grandissimo maestro, al chiedere consigli ai restauratori più bravi nella zona, ai decoratori ed esperti di colore che mi hanno fatta diventare una professionista.
Gli antichi mestieri rischiano di scomparire, ma si registra oggi un ritrovato interesse dei giovani verso questo settore. La scuola professionale riesce a formare gli artigiani così come faceva la bottega?
La scuola professionale e tutte le scuole sono fatte di tanta teoria non messa in pratica, la formazione dovrebbe sempre avere un giusto equilibrio tra teoria e pratica. Nulla si ricorda senza averlo applicato. Ed è per questo che dovrebbero permettere ai ragazzi di interagire di più con le attività artigianali e non solo, le visite nelle aziende, la pratica nelle botteghe, gli stage nei laboratori, dovrebbe essere l’approccio giusto al lavoro, l’incentivo alla specializzazione nei settori made in Italy che hanno decisamente più valore di altri settori di produzione commerciale a catena. Con l’artigianato si dà un valore inestimabile al tempo, perché ogni produzione è differente e allo stesso tempo unica.
Qual è il ruolo dell’artigiano nella società dell’oggi ai suoi occhi?
L’artigianato è molto legato al recupero dei materiali, in questi anni si è capito il vero valore dei materiali, chi comprava ad esempio mobili ad un costo minore per risparmiare ha capito che nel lungo periodo è un investimento errato, poiché la durata è minima e lo smaltimento costa. Perciò ora è più probabile che acquista dai mercatini dell’usato mobili in legno che con un bel restyling tornano nuovi o recupera oggetti e mobili di famiglia dalle cantine, anziché acquistarne di nuovi, e li trasformi per adattarli ai nuovi ambienti. Credo la società sia tornata ad essere un po’ più vicina agli artigiani e a comprendere il vero valore dei pezzi unici.
Come vede lei il futuro dell’artigianato?
La mia visione è positiva, altrimenti non avrei scelto di avviare questa mia attività, l’artigianato e le arti credo siano in fase di crescita e riscoperta, ma la chiave di tutto è l’innovazione, senza di essa molte attività non hanno futuro. Bisogna reinventarsi ogni giorno, senza la creatività e il coraggio si resta bloccati nella tradizione.