Forno crematorio al Cimitero: il parere di 34 cittadini che si dividono tra favorevoli e contrari. L’amministrazione comunale tace

In pochi pensavano che dopo la proposta di una società per la realizzazione di un forno crematorio al Cimitero di Conversano, si aprisse un dibattito molto intenso che vedesse coinvolti cittadini di ogni età e ogni estrazione sociale o appartenenza politica.
Oggiconversano.it ha voluto ascoltare soprattutto i cittadini, avendo comunque invano contattato l’assessore ai Servizi cimiteriali Francesca Lippolis che, fino ad ora, non ha ritenuto di dover rispondere.
In tanti, tra i cittadini interpellati, sono favorevoli e altrettanti contrari. L’elemento più importante che emerge dalle risposte è la mancanza di conoscenza di alcuni dettagli del progetto, a partire da quelli di natura ambientale. Quale sarebbe l’impatto del cosiddetto “forno crematorio” (qualcuno ne ha sconsigliato l’utilizzo lessicale) sulla città e, soprattutto, su quelle famiglie che abitano in zona vicinissime al cimitero?

Il forno crematorio di Bari

Questo quesito chiama subito in causa l’amministrazione comunale che dovrebbe chiarire alla comunità quali sono le caratteristiche progettuali, quale l’impatto ambientale, dove sarebbe ubicato l’impianto (a valle o a monte del cimitero?), quali cubature sarebbero sviluppate e quali altre strutture collaterali al forno crematorio sarebbero previste. Altre case del commiato? Tutti quesiti irrisolti e che il silenzio dell’amministrazione, e dell’assessore ai Servizi Cimiteriali, non aiuta a dipanare.

All’interno dell’amministrazione comunale c’è una consolidata cultura, da parte di alcuni componenti, delle pratiche funerarie. Sicuramente anche per questo l’amministrazione continuerà a discutere al proprio interno della possibilità, o necessità, di realizzare un impianto di questo tipo che esula dalle opzioni politiche.
Infatti sarebbe opportuno informare tutti su ciò che sta accadendo perché il problema della cremazione riguarda la sfera personale. Dalle risposte che si possono leggere in questo articolo (ce ne sono alcune di titolari di imprese funebri), è fin troppo evidente quanto quello della cremazione, e della realizzazione di un forno crematorio a Conversano, sia argomento trasversale che trascende dagli schieramenti.
E’ utile ascoltare il parere di tutti. Di seguito, in questo caso, di 34 cittadine e cittadini conversanesi ai quali abbiamo posto questa domanda: Siete d’accordo sulla cremazione e sulla costruzione di un forno crematorio nel cimitero di Conversano? Ecco le risposte.

Sicuramente l’impatto ambientale esiste e riguarda la produzione di inquinanti atmosferici, in particolare: polvere, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti. È necessario quindi che i forni crematori abbiano adeguati sistemi di abbattimento dei fumi, è preferibile la costruzione di impianti con camere distinte che lavorino in serie ai vari processi. Senza queste assicurazioni, la mia risposta è no. (Candida De Toma)

Sarebbe troppo vicino alle abitazioni i cui abitanti non devono essere obbligati a respirare i fumi dei resti dei propri cari. (Tonia Zivoli)

Non sono d’accordo sulla costruzione di un forno crematorio, perché il nostro cimitero è troppo vicino alle abitazioni. (Emy Natale)

Si, secco. (Francesco Rizzo)

Io sono d’accordo. (Antonello Roscino)

I fabbisogni delle famiglie sono cambiati. Ma auspicabilmente anche le tecnologie utilizzate. E avere a Conversano la possibilità di cremare i defunti senza lunghe attese e senza girovagare per altre strutture e’ ormai un fatto di civiltà. La dislocazione dovrebbe essere a valle dell’area cimiteriale rispetto all’abitato e anche rispetto alla leggera degradazione del terreno, e con ridotti o nulli impatti paesaggistici. Del resto potrà mai essere più impattante del macello comunale in termini di odori infestanti? (Anna Maria Candela)

Io sono d’accordo sia sulla cremazione che sulla costruzione di un forno crematorio nel cimitero di Conversano. (Angela Giulia Lorusso)

Non sono d’accordo con la costruzione del forno in quella zona, in quanto i più diffusi venti provengono dal mare, ci porteranno nella zona i fumi e i profumi di scarico. (Maria Minunni)

Sono pienamente d’accordo io mi farò cremare. (Francesca Conenna)

Questa è la mia proposta (https://www.capsulamundi.it/it/il-progetto/). Ma non con le ceneri, con il corpo e tutto. (Renato Curci)

Credo che questa soluzione rappresenti una opportunità per conversano, è una opportunità per gli utenti, la possibilità di scegliere, una opportunità per il territorio, innovazione e lavoro. (Antonella Pace)

Sono d’accordo non ci facciamo sfuggire l’occasione come sempre accade dobbiamo solo stare attenti (gli organi preposti) che tutto avvenga nel rispetto delle leggi. (Talino Pace)

Premesso che non sono un convinto assertore della cremazione, non vedo nulla di anomalo se si realizzasse un sistema per la cremazione purché vengano rispettate le norme a riguardo. Devo aggiungere che, pur rispettando il pensiero altrui e ancor più della maggioranza, non condivido l’atteggiamento dei no per partito preso. Il progresso richiede anche la trasformazione dei comportamenti e delle conoscenze tecnologiche. (Francesco Crocitto)

D’accordissimo. (Vittoria Longo)

Io sono d’accordo sulla cremazione, mi lascia perplessa la costruzione di un forno crematorio perché il cimitero è ubicato vicino a varie abitazioni e attività commerciali. Sarebbe comunque importante conoscere le modalità di realizzazione del sito. (La parola “forno” non mi piace). (Rina Locaputo)

È una buona iniziativa: eviteremmo un’eccessiva cementificazione. Si dovrebbe autorizzare anche l’opportunità di ospitare più ceneri in uno stesso loculo. (Lidia Polignano)

La costruzione di un forno crematorio a Conversano mi vede favorevole perché verrebbe garantito alla cittadinanza un servizio completo evitando ai cittadini di rivolgersi a strutture presenti in altre città. Bisogna, ovviamente, costruire il forno rispettando le norme vigenti in materia. (Dino Ridolfi)

Sono nella lista dei favorevoli. (Nilla Todisco)

Io sinceramente non so se sono d’accordo o meno riguardo la realizzazione del forno crematorio, in quanto non conosco le tecnologie utilizzate per la realizzazione dell’impianto e perciò non saprei se tale impianto sarebbe un ulteriore bomba ecologica per il nostro paese, poiché sembra contraddittorio richiedere la chiusura della Discarica, ma adesso valutiamo un altro tipo di inceneritore per di più vicino il centro urbano. Se però tale impianto fosse a impatto zero per l’ambiente sarebbe comunque un’ottima opportunità, visto che comunque le cremazioni sono in costante aumento e questa iniziativa aiuterebbe a trovare “più spazio” nel cimitero. (Liliana Lovecchio)

Io sono dell’idea della cremazione, ormai i Cimiteri sono pieni e si va con enorme difficoltà a dare degna sepoltura al proprio caro; un forno crematorio nel Comune di Conversano si lo accetto. (Mimmo Bolognino)

Come agenzia funebre sono favorevole perché ritengo che sia un’opera necessaria, dal momento che la pratica della cremazione aumenta tutti gli anni. (Gianni Carone)

Fatte salve le indispensabili e approfondite valutazioni tecniche, siamo favorevolissimi, senza alcun dubbio. Mi fa strano una cosa però, nonostante fossimo stati convocati insieme alle altre imprese e al gestore dei servizi cimiteriali qualche giorno fa in comune dall’assessora al ramo, nessuno abbia tirato fuori l’argomento, anche per chiederci un semplicissimo parere.
Eppure lì con noi erano presenti il consigliere Moramarco e nelle immediate vicinanze anche l’assessore Berti, notoriamente impegnati in prima persona da oltre vent’anni nel settore funerario.

Comunque anch’io e mio fratello Fabiano siamo eventualmente a disposizione dell’Amministrazione Comunale e pronti a collaborare anche con i nostri colleghi concorrenti Dario Berti e Ciro Moramarco alla valutazione del progetto stesso, sia per gli aspetti strutturali e organizzativi che per quelli a ricaduta pubblica relativi alle tariffe per i residenti e alla parte amministrativa conseguente alla concessione dei loculi e del servizio cimiteriale in generale. (Saverio Bolognino)

Non sono contraria ma vorrei sapere qualcosa in più sull’impatto ambientale che ha un crematoio. (Lucia Lestingi)

Non sono d’accordo perché troppo vicino alle abitazioni. (Maria Teresa Lopriore)

È senz’altro un’iniziativa “al passo con i tempi”… io e molte persone che conosco sceglieremmo la cremazione, senza obbligare i nostri cari a lunghe attese per Bari e distanze per Foggia o Avellino. È importante però che il Comune non sia spettatore del processo, ma che si faccia parte attiva per tutelare l’intera comunità dai rischi ambientali, da ogni possibile infiltrazione sul territorio di aziende non “sane” sotto ogni punto di vista (governance, diritti dei lavoratori, solidità patrimoniale, certificazioni idonee) e, infine, per assicurare un ritorno economico in termini di royalties o di partecipazione agli utili. (Chiara Candela)

Si, sono d’accordo. (Ciccio Magistà)

Sono completamente d’accordo circa la questione della cremazione dei defunti poiché ognuno di noi è libero di scegliere quali siano le sue ultime volontà prima del suo decesso. (Klisi Mirashi)

Sono d’accordo qualora ci fosse comunque la possibilità di poter decidere! (Mario Centrone)

Sulla cremazione non so, se può facilitare la procedura visto l’aumento delle richieste penso sia giusto. (Donatella Renna)

Non sono d’accordo sulla cremazione, seppellire è un’opera di misericordia. (Francesco Locaputo)

Io preferirei essere seppellita nella nuda terra ma, per rispetto a chi la pensa in modo diverso, sono del parere che vada costruito un forno crematorio nel cimitero. (Tina Pace)

Ritengo possa essere una buona opportunità per Conversano.

Occupiamo meno spazio, e riduciamo l’impatto ambientale, almeno da morti! (Tiziana Boccuzzi)

Io sono d’accordo, non è giusto mandare le salme in giro in altre città. Per la cremazione della salma di papà ci fecero andare a Foggia. (Franca Schiraldi)

Pur essendo ormai una pratica diffusa la cremazione non è regolamentata da una normativa organica a livello nazionale.
Non esiste una norma che obblighi le imprese a costruire impianti efficienti dal punto di vista ambientale e che quindi limiti le emissioni dannose. Non sono contrario in linea di principio ma molto preoccupato per l’impatto ambientale negativo che potrebbe subire il nostro paese.
In ogni caso credo che chi ci amministra debba porsi altre priorità in questo momento. Ci sono questioni più urgenti da affrontare per Conversano e su cui concentrare l’attività politica in questi ultimi mesi di mandato. (Gianvito Vitto)

Penso che ognuno possa decidere ed avere la possibilità pratica di farlo con facilità. Per cui vedo di buon occhio la realizzazione dell’impianto a Conversano e che sia anche gestito con criteri privatistici. (Angelo L’Abbate)

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