L’appuntamento con Dory Colavitto è nell’atrio della Community Library “Rendella” di Monopoli. Dory vive nella città costiera ad un anno dalla violenza subita dall’ex compagno, in questi giorni condannato in primo grado a 16 anni di reclusione. Dory, poco più di un anno fa, fu aggredita dal suo ex e più volte accoltellata sotto casa, nelle prime ore del mattino, prima di recarsi al lavoro. Fu sua madre a salvarla essendo intervenuta e riuscendo in qualche maniera a frenare la furia dell’uomo. Era andata a vivere a casa di sua madre, con suo figlio che aveva tre anni, dopo aver lasciato quella che condivideva con il suo compagno a Triggianello.
Ferita nel corpo e nell’anima, Dory ci accoglie nella storica “Rendella”. L’appuntamento ci è stato procurato da Candida De Toma, nostra collaboratrice e redattrice che negli anni scorsi è stata sua insegnante al liceo artistico di Monopoli. L’abbraccio tra Dory e Candida è stato di quelli di larga intesa, anche senza proferire tante parole, quasi nessuna.
“Sono viva, ce l’ho fatta“, Dory è sorridente nonostante tutto, nonostante i segni evidenti sul fisico e nell’anima. Ma con la consapevolezza di doversi dedicare a suo figlio che adesso ha quattro anni e al quale vorrebbe insegnare quanto importante è il rispetto che bisogna portare verso gli altri, verso le donne.
Con il sorriso ci ha accolti e con lo stesso sorriso ha risposto ad alcune domande che le ha posto Anna Maria Candela, per nostro conto. E con la fierezza di chi ci ha raccontato di aver ricevuto tante cure dai sanitari e solidarietà e sostegno dalle strutture e centri antiviolenza, oltre che dai vicini di casa e dall’intera comunità, ci ha salutati con serenità quando l’intervista (nel video qui sotto) è terminata.