Cimitero, chi gestisce l’assegnazione dei loculi? Le cinque domande all’amministrazione comunale

Da qualche anno c’è un’attenzione particolare per il Cimitero, per la sua gestione e per tutto ciò che riguarda le pratiche funerarie. Dalla presenza delle due case del commiato al personale adibito al ruolo di necroforo, dalla carenza di loculi ai loculi pagati e assegnati ad alcuni cittadini .

Oggiconversano.it, e altre testate locali, nelle scorse settimane hanno sollevato il problema che spazia dalle imprese al ruolo attivo dell’amministrazione comunale e di alcuni suoi componenti di governo e consiliari.
Sempre nei mesi scorsi, non sono state poche le vicende che hanno visto punti di vista diversi da parte di imprese funebri impegnate nel rispetto delle regole che riguardano i processi autorizzatori. E non sono state poche le “ispezioni” di uffici comunali e Guardia di Finanza che hanno voluto approfondire, per istituto o perché sollecitate da entrambe le parti, sulla regolarità delle autorizzazioni e delle pratiche funerarie.

Si parla anche di richieste di accesso agli atti (di parti cointeressate) negate da alcuni uffici comunali, e da altri dello stesso ente invece ammesse.
Si sta parlando di loculi cimiteriali occupati nonostante fossero stati assegnati ai legittimi titolari del diritto di superficie, il che sta creando dissapori anche tra famiglie diversamente interessate, quando la giurisprudenza sulle requisizioni dei loculi cimiteriali recita in questa maniera: “La requisizione è un istituto eccezionale, disciplinato dal secondo comma dell’art. 835 del Codice civile  mediante il rinvio alle leggi speciali, che,  però, risultano applicabili solo “quando ricorrono gravi e urgenti necessità pubbliche, militari o civili“. L’ordinanza di requisizione costituisce un provvedimento extra ordinem, in quanto derogatorio del principio di tipicità che normalmente presiede alla adozione dei provvedimenti amministrativi, al fine di consentire alla P.A. di sopperire a situazioni straordinarie ed urgenti che non potrebbero essere efficacemente fronteggiate attraverso l’uso dei poteri autoritativi ordinariamente previsti in capo all’Amministrazione”                                                                        
Si sta notando un via vai di funzionari comunali e della Asl dalla sede municipale. In poche parole, un attivismo tipico di quando c’è un sottobosco tutto da scoprire e più interessi in ballo.
Si è parlato del progetto protocollato agli uffici comunali per la realizzazione di un forno crematorio e il nostro giornale ha sondato il parere di decine di persone.
Sembra, in effetti, che dopo le ardite discussioni sugli eventi culturali, l’argomento più discusso e in voga, molte volte con allusioni e altre con esplicite accuse, sia proprio quello che riguarda la gestione delle pratiche funerarie con tutti gli annessi.

E’ per questo che il nostro giornale, al fine di chiarire soprattutto ai cittadini cosa sta succedendo circa la gestione dei servizi funerari e cimiteriali, formula all’amministrazione comunale le seguenti cinque domande:
1) Quanti sono i casi di loculi cimiteriali acquistati in diritto di superficie da alcuni cittadini e occupati, invece, da altre salme i cui famigliari sono stati autorizzati dal Comune, senza alcuna comunicazione ai legittimi possessori del diritto da parte dell’ufficio Patrimonio?

2) Cosa risponde la pubblica amministrazione a quei cittadini che hanno dato l’acconto nel 2021, per l’acquisto del diritto di superficie di loculi non ancora realizzati, e che chiedono notizie certe sui tempi di realizzazione avendo versato somme in anticipo?

3) Risponde al vero che alcuni esponenti politici che siedono in Consiglio Comunale o in giunta, hanno possibili conflitti di interesse in ambito “funerario” e quindi dovrebbero astenersi dal partecipare ad incontri istituzionali sull’argomento o interpellare gli uffici comunali preposti sullo stesso?

4) Qual è il motivo per cui le due case del commiato di via Golgota e via Castellana sono oggetto di visite ispettive? E quali sono le deduzioni finali sulle due strutture?

5) Cosa ha deciso la pubblica amministrazione sulla eventuale realizzazione del forno crematorio, così come da progetto protocollato da un’impresa campana e che è motivo di dibattito serrato in città tra favorevoli e contrari?

Le cinque domande che il nostro giornale rivolge alla pubblica amministrazione tendono a chiarire ai cittadini, una volta per tutte, qual è lo stato dell’arte e quale ruolo la stessa amministrazione comunale vuole svolgere nella gestione di servizi così importanti per tutti. I cittadini, negli ultimi mesi, stanno facendo fatica a comprendere la raffica di notizie che arrivano su questi argomenti e, più che rincorrere voci, vorrebbero chiarimenti dagli amministratori pubblici.
Il silenzio di “tomba” che è calato su questo argomento ha bisogno di diventare chiarimento dovuto, quello che si deve alle famiglie e ai propri cari estinti.

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