Lo spartito del “Tizianello” sulla tomba del maestro Giuseppe Piantoni ha bisogno di un restauro

Il maestro Giuseppe Piantoni è stato un personaggio, un artista, che ha caratterizzato la prima metà del ‘900 nella città di Conversano. Un grande maestro che ha guidato la nostra banda, ma anche un grandissimo compositore. Famoso il suo melodramma “Il Tizianello“, un’opera che fu rappresentata al teatro Piccinni di Bari ben 92 anni fa e che nel mese di novembre scorso è stata rappresentata alla Casa delle Arti in una forma inedita: in versione pianoforte con cantanti lirici, coro e piccoli allestimenti scenici.
Una iniziativa dell’associazione di Conversano che porta il nome del maestro Piantoni, presieduta dal giornalista Antonio Lorusso, per riportare all’attenzione di tutti l’attività culturale ed artistica del maestro che incarna l’identità stessa della città attraverso quella che è stata la sua capacità di incidere nella cultura musicale di una delle piazze, Conversano, più ambite in assoluto per quanto riguarda la musica e le bande.

Di grande rilievo, tra l’altro, l’archivio custodito nella sede dell’associazione “G. Piantoni” che è tutto da valorizzare oltre ciò che già riescono a fare i volontari dell’associazione.

Intanto c’è da rilevare che la tomba nella quale fu sepolto il maestro Piantoni, nel cimitero di Conversano, presenta uno spartito che avrebbe bisogno di una sorta di restauro. Sullo spartito c’è l’inconfondibile scritta “Tizianello” ma la parte inferiore (come si può notare dalla foto) è consumata dal tempo. Sarebbe il caso che qualcuno intervenisse per risistemare quello “spartito” e ridargli significato simbolico.
Quanto sono importanti, a volte, i simboli che segnano la vita stessa di una comunità.

La tomba di Giuseppe Piantoni nel cimitero di Conversano

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