E’ terminato il più lungo Natale che si ricordi, il bilancio tra denaro pubblico impegnato e risultati. Sono mancati i turisti

Quando non fanno le cose criticate, quando le fanno criticate lo stesso”. E’ stata la frase più gettonata sui social nella nostra città a proposito di questo lunghissimo Natale che ha visto il nostro paese vivere in sospeso, tra luminarie e installazioni, tra eventi e concerti.

Il nostro lungo Natale è cominciato il 1° dicembre con l’accensione delle luci in Largo della Corte. Premesso: belle le luci a contorno del Castello, bello l’albero centrale e le installazioni luminose tutte intorno.

A beneficio di chi si è pronunciato criticando “chi critica“, a bocce ferme e avendo fatto trascorrere il periodo natalizio con serenità, vanno fatte alcune considerazioni per riportare alla verità le aspettative degli amministratori pubblici, diverse da quelle dei cittadini che hanno gradito gli interventi. Le facciamo adesso queste considerazioni, alla fine delle festività, in maniera tale che coloro che criticano “chi critica” non abbiano alcun alibi e non sfuggano alla discussione.

Le luminarie in città avevano un duplice compito: quello di far vivere la magia delle feste alla comunità e, per alcuni temerari e fatui sognatori ad occhi aperti, quello di attirare turisti a migliaia…qualcuno addirittura parlava di centinaia di migliaia. A fine festa si può ben dire che il primo obiettivo è stato centrato, il secondo si è rivelato un flop. Un completo flop. I flussi turistici non si sono visti e, in alcune serate, non si è visto proprio nessuno in giro.

E i motivi sono più semplici di quanto si possa immaginare. Tutte le città ormai, durante le feste natalizie, vengono addobbate e bastano a soddisfare le esigenze dei propri abitanti. E così è stato per la nostra Conversano i cui investimenti comunali (questi si, di centinaia di migliaia di euro) sono stati addirittura spropositati per raggiungere l’obiettivo minimo.

Ma è tempo di parlare di spesa pubblica e di qualità degli interventi che vengono sponsorizzati nelle varie edizioni dei borghi (Borgo di Natale, Borgo in fiore, Borgo d’estate).

Quest’anno, in particolare, la qualità degli interventi sponsorizzati con migliaia di euro dal Comune di Conversano, salvo rarissime eccezioni, è stata scadente e non coinvolgente. Eventi senza pubblico, senza pathos, senza motivazioni ideali hanno fatto da contorno ad un Natale bello a vedersi ma per nulla chiaro e trasparente.

Al contrario di alcuni eventi, concerti in particolare, organizzati da associazioni senza alcun contributo pubblico.

Alla luce di quanto successo in città, del denaro pubblico utilizzato e a volte sprecato con una superficialità disarmante, l’amministrazione pubblica e diremmo anche le associazioni protagoniste e quelle finanziate, dovrebbero fare il punto della situazione. Non è più ipotizzabile uno spreco di risorse economiche senza fare una disamina degli effetti di quegli investimenti. E bisognerebbe dare un senso compiuto anche alla fase che l’amministrazione pubblica dedica alla famosa coprogettazione, quando l’assessorato alle Politiche Culturali incontra le associazioni che partecipano ai bandi per mettere a punto fasi progettuali e concordare le modalità degli interventi proposti. Una fase che il più delle volte non riesce a pianificare e coordinare i vari interventi nemmeno per quanto riguarda le date che molte volte coincidono, oltre che addirittura i luoghi. E ci si trova di fronte a sovrapposizioni imbarazzanti.

Pensiamo sia utile dare alcuni suggerimenti nell’ambito di un dibattito quanto mai necessario. Razionalizzare la spesa pubblica, eliminare i contributi ai “professionisti dei Borghi” (quelle realtà associative amiche del potere politico che fanno il pieno di risorse economiche a volte senza una restituzione culturale degna di questo nome), prendere spunto dalle esperienze e mettere fine alla retorica del “fare purché si faccia”, cercare di dare sostegno economico e culturale a quelle realtà che propongono non eventi ma situazioni stabili. Musica, danza, letteratura, cinema, teatro hanno bisogno di un’attenzione diversa da quella riservata ai “professionisti dei Borghi” e dopo più di un decennio è ora di dare un senso al proprio impegno politico.

Acquisire consenso tramite contribuzioni per eventi, a volte veramente imbarazzanti, non serve nemmeno a chi elargisce denaro pubblico. Le risorse utilizzate per questo Borgo di Natale non sono servite ai flussi turistici in entrata, ma solo a consolidare consenso. Mettendoci nei panni di chi ha amministrato la città per quattordici degli ultimi sedici anni, è mai possibile che non venga a nessuno la voglia di osare un altro metodo per poter essere ricordati nel tempo? Quando a fine legislatura si traccerà la linea della somma degli investimenti pubblici, raffrontandola con i risultati ottenuti, sarà mortificante vedere che non solo quei soldi non sono serviti se non a creare consenso elettorale, ciò che forse è il vero obiettivo. Ma si noterà che una intera generazione e classe dirigente ha fallito il proprio compito. Anche il consenso si esaurisce e non dura in eterno.

Questa e le altre foto sono state scattate sabato 4 gennaio 2025 alle ore 21.00

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