di Vittoria Ridolfi (studentessa del IV liceo Scientifico Simone-Morea di Conversano, indirizzo di Scienze Applicate)
“Più in alto degli dèi” è un saggio di Marco Crescenzi, che esplora le potenzialità dell’ingegneria genetica applicata all’essere umano riuscendo a spiegare concetti complessi in modo accessibile a qualsiasi lettore.
Questo libro offre una panoramica dei successi più recenti della biologia molecolare, illustrando esperimenti che hanno portato alla creazione di animali potenziati con capacità straordinarie come il ratto talpa, un roditore adatto alla vita sotterranea con un corpo cilindrico e incisivi potenti usati per scavare. Di questo animale ne esistono diverse specie in Africa, Europa e America con caratteristiche uniche che li rendono oggetto di studi scientifici, come la resistenza al cancro e la capacità di vivere in ambienti privi di ossigeno.
Questo suggerisce possibili vie per il miglioramento umano, prospettando un futuro in cui l’umanità potrebbe aspirare a una vita più lunga, sicura e felice in cui la biologia molecolare rappresenta un pilastro fondamentale delle nostre vite e l’autore si interroga su come ciò possa accadere per far sì che i limiti imposti dall’evoluzione possano essere superati.
Uno degli aspetti importanti di questo saggio è il suo equilibrio tra divulgazione scientifica e riflessione filosofica. Infatti l’autore non si limita a illustrare i progressi della genetica, ma invita il lettore a interrogarsi sulle conseguenze etiche di queste scoperte, “è possibile perfezionare l’uomo sapiens?” “Fino a che punto è giusto intervenire sulla nostra natura?”
E queste domande fanno emergere questo libro non solo come un’opera informativa, ma anche come uno stimolo per una discussione più ampia sul futuro della nostra specie.
Crescenzi, inoltre, analizza il dibattito sulla modifica genetica negli esseri umani, discutendo delle nuove tecnologie e delle loro possibili applicazioni. L’autore non si limita a un semplice entusiasmo tecnologico, ma considera anche i rischi e le implicazioni di una società in cui l’ingegneria genetica diventi la norma come il divario tra chi potrà permettersi miglioramenti genetici e chi ne sarà escluso poiché potrebbe portare alla nascita di nuove disuguaglianze.
In conclusione con questo libro Marco Crescenzi ci guida in un viaggio tra le potenzialità e i dilemmi della biologia molecolare, ponendo interrogativi fondamentali sul destino della nostra specie. Un libro che non solo informa, ma fa riflettere profondamente, lasciando il lettore con una consapevolezza nuova sulle possibilità che il progresso scientifico porta con sé.