“Leggere, come io l’intendo, vuol dire profondamente pensare” (Vittorio Alfieri)

Nel suo trattato “Del principe e delle lettere”, pubblicato nel 1786 dopo una gestazione quasi decennale, Vittorio Alfieri analizza il rapporto tra i letterati e i loro mecenati, sia nel suo tempo che in quelli passati. Senza voler entrare nel merito, ché si andrebbe al di là dei confini di questa rubrica, è interessante la riflessione riportata, che lega la lettura al pensiero. Anzi, al pensiero profondo.

Scusandomi per l’involontario gioco di parole, ma io sono profondamente d’accordo. Ritengo infatti, contrariamente a una tendenza generale, che la lettura non sia in sé un fatto positivo. Dipende da cosa e dal come si legge. 

Penso insomma che sia importante il contenuto dei libri, come è ancora più importante leggere non già per passare il tempo – cosa peraltro legittima – ma cercando di attivare il pensiero. Si parla tanto di scrittura creativa, ma si parla poco o nulla di lettura creativa, ossia quella in cui leggendo si scatenano tra le righe riflessioni, rimandi, evocazioni, considerazioni, critiche. Credo che oggi più che mai vi sia bisogno di questo genere di azione.

Infatti, con l’avvento del web e dei social, gli scritti stanno assumendo dimensioni elefantiache, e con l’Intelligenza Artificiale generativa vi è l’insidiosa possibilità di demandare completamente a dei programmi al computer il compito di produrre testi su qualsiasi argomento sulla base di sofisticati algoritmi capaci di sintetizzare enormi masse di informazioni. Per non parlare delle ormai imperversanti notizie false.

Ecco perché devono continuare ad esistere, dalla scuola alla società, delle iniziative che leghino la lettura al pensiero. Tra le tante realtà che operano in questo senso un ruolo importante lo svolgono le librerie indipendenti. Esse svolgono le loro funzioni nei paesi e nei quartieri delle città, operando tra la gente e promuovendo la lettura con lodevoli iniziative, a partire dall’infanzia, per finire agli incontri con gli autori e alla creazione di gruppi di lettura. Per fortuna anche a Conversano vi sono queste realtà, davvero encomiabili, e non voglio negare – in chiusura – che questo sassolino è stato ispirato dall’apertura di una rubrica su questo giornale dedicata per l’appunto alla lettura. Quella profonda.

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