La presenza dei cinghiali nel nostro territorio è stata certificata dal video che ha ripreso i due ungulati sulla strada provinciale che collega Cozze a Conversano.
La presenza dei cinghiali non va vista in chiave positiva perché sarà pur vero che si arricchisce la biodiversità del nostro territorio, ma a fronte di una serie di problemi non proprio trascurabili.
Va ricordato che ogni femmina di cinghiale partorisce una volta l’anno. In media le femmine, in funzione dell’età e della disponibilità alimentare, partoriscono tra 4-6 piccoli con punte fino a 10-12, pertanto partendo da due individui di sesso diverso si corre il rischio di avere nel nostro territorio un branco di cinghiali pronto a mangiare tutto quello che di commestibile trovano sulla loro strada. Ma i cinghiali non usano coltello e forchetta per mangiare: semplicemente devastano quello che trovano.
Il rischio non è solo per le nostre coltivazioni perché sarà pur vero che il cinghiale non aggredisce l’uomo ma in situazioni di pericolo potrebbe farlo. Quindi corrono il rischio i nostri contadini ma anche i ciclisti e i corridori o chi, semplicemente, vuole godersi i primi tepori primaverili con una bella passeggiata in campagna.
La presenza dei cinghiali nei pressi della provinciale Cozze- Conversano è anche un problema per la viabilità, soprattutto nel periodo estivo quando il traffico inevitabilmente aumenta. Scontrarsi con un cinghiale significa sbattere con un animale di almeno 100 kg correndo il rischio di distruggere l’auto ma soprattutto di perdere anche vite umane.
Un ultimo problema legato alla presenza dei cinghiali è la possibile diffusione della Peste suina africana (PSA).
La PSA è una malattia dei suini e dei cinghiali causata da un virus. Va detto subito che la PSA non è una zoonosi, cioè un agente patogeno trasmissibile all’uomo. La diffusione della PSA è un problema per le nostre esportazioni già messe male visto l’attuale politica dei dazi imposta dal presidente americano Trump.
Per l’esportazione dei salumi prodotti da suini in paesi dove la peste suina africana non esiste è espressamente richiesto che i prodotti debbano partire dal territorio italiano indenni da malattie. Nel momento in cui la patologia si diffonde negli allevamenti, altri paesi del mondo impongono il divieto di importazione di prodotti dal nostro Paese con un danno economico enorme. Danno economico che colpirebbe anche la nostra Puglia. Ricordiamo la produzione a Martina Franca del capocollo e a Faeto del prosciutto crudo.
Insieme ai cinghiali anche la Xylella fastidiosa continua inesorabilmente il suo avvicinamento alle piante diffuse nel nostro territorio. Per contrastare l’avanzata del batterio la Regione Puglia ha reso obbligatorio, per i comuni, sotto i 200 metri (livello del mare), le operazioni di aratura, fresatura, erpicature e trinciature da effettuare entro il 15 aprile 2025. Nell’elenco dei comuni è stato inserito anche Conversano.
All’elenco dei nuovi ospiti dobbiamo aggiungere anche il lupo. Non ci sono notizie di avvistamenti o aggressioni ad animali da reddito da parte di lupi nel nostro territorio. Al contrario, nei territori limitrofi al nostro, la presenza del lupo è ormai certificata e documentata. Non ci sono notizie di aggressioni di lupi ad umani al contrario invece sono aumentate le aggressioni, per il solo scopo di cercare cibo, ad altri animali.
Non parlerei in termini positivi della presenza di questi nuovi ospiti nel nostro territorio, anzi se devo dirla tutta, il mio punto di vista è quello di quella povera volpe che da un po’ di giorni ha fatto capolino vicino casa mia per trovare del cibo.