Con Luigi Giancola scompare una bandiera della sinistra e un tenero compagno di vita

Bracciante agricolo, sindacalista prima con la CGIL e poi con la UIL

Conversano – Luigi Giancola era tra quei compagni che ogni qualvolta vedeva un giovane avvicinarsi alla politica e al partito (PCI o PSI) si faceva avanti e ne incoraggiava impegno e dedizione. Tra coloro che viveva la lotta politica nel pieno della convinzione legata al suo lavoro: faceva il bracciante agricolo. Un bracciante agricolo che, una volta dismessi i vestiti del lavoro, passava all’abito e cravatta e faceva della signorilità la sua stessa cifra. Un profluvio di aneddoti, notizie, fatti, descrizione dei personaggi, conoscenza della nostra storia più genuina, quella del popolo. Ma Luigi aveva un’altra capacità straordinaria ed era quella del confronto con tutti che, resisi conto dello spessore della persona, lo ricambiavano con eguale trasporto. Era uomo di parte ma non rifiutava a priori l’avversario politico. Lettore di libri di storia e di storia locale era capace di grandi discussioni sul contenuti di quei libri dai quali estrapolava frasi che poi diventavano motivo di altrettanti grandi dibattiti.
Fu tra i primi a complimentarsi con me quando salii per la prima volta su un palco per un comizio elettorale, dopo avermi incoraggiato più volte durante gli interventi nelle assemblee del partito socialista. A fine comizio lui era lì a citarti immediatamente ciò che tu stesso avevi detto un attimo prima, il più delle volte esaltandone il significato e trasmettendolo ad altri. Una continua iniezione di fiducia di una persona che “mi aveva visto nascere in via Martucci“.
Luigi da qualche tempo era ospite della struttura “Il Vivere Insieme” con la sua amatissima signora Vitina dalla quale non si distaccava mai. In città la loro era una coppia molto conosciuta per la tenerezza che trasmettevano quando, in giro quotidiano per le strade del centro storico, si tenevano per mano come dodicenni alla prima esperienza affettiva. Uno spettacolo stupendo di emozioni, sensazioni, stupore misto al sorriso  che insieme ti regalavano contenti di averlo fatto.
Ciao Luigi, meriti un ricordo collettivo che si deve a coloro che hanno condotto una vita serena, lavorando e soprattutto amando.
A nome della redazione di Oggiconversano porgo alla sua signora, ai suoi figli Enza Tina Franco e Antonietta, ai generi e nuore, ai nipoti e pronipoti, le più sentite condoglianze e sincera vicinanza.

Luigi Giancola e Vitina L'Abbate
Luigi Giancola e Vitina L’Abbate

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