Vincenzo Miccolis: “Rivediamo i confini territoriali, il tratto costiero di Cozze torni nella nostra disponibilità”. Aperto il dibattito

Richiesta dal comitato promotore l’indizione della conferenza di servizi alla Regione Puglia. Partito il dibattito a Conversano e Mola di Bari

Conversano – Dopo l’iniziativa di qualche anno fa avviata con una mozione di quattro consiglieri comunali di Conversano (Magistà, Bientinesi, Damiani, Rotunno) che dette il via alle iniziative che portarono alla formazione di un  comitato che a sua volta ha promosso e ottenuto il riconoscimento del Parco Naturalistico di Ripagnola, anche questa volta da Conversano parte un’iniziativa al pari ambiziosa: un cambio dei confini territoriali che interesserebbe i comuni di Mola di Bari, Triggiano, Noicattaro, Polignano a Mare e Conversano. In tal senso un comitato promotore capeggiato dall’avv. Vincenzo Miccolis ha elaborato una proposta che invierà al Presidente del Consiglio Regionale e al Sindaco della Città Metropolitana. Il documento e le planimetrie tendono all’indizione della conferenza di servizi tra le parti interessate.
Per alcuni è sembrata anche questa una provocazione, così come sembrò una provocazione quella che dette inizio al Parco Ripagnola, per altri invece si tratta di una grande suggestione che potrebbe da un lato aprire un dialogo proficuo tra comunità e dall’altro ridisegnare i confini valutando una molteplicità di elementi. Non sarà di certo facile anche perché il principio non è quello di sottrarre territorio ad alcuni per assegnarlo ad altri, bensì discutere insieme su un nuovo assetto che avrebbe riscontri nuovi sia di natura ambientale che economica, oltre che turistica. Alla proposta promossa dall’avv. Miccolis fa riscontro una nota apparsa su facebook a firma di Valeria Maggi titolata C’E’ UN FUTURO PER COZZE?: Da Conversano fanno sapere che sarebbero disposti ad uno scambio di territori tra i Comuni di Mola e Conversano allo scopo di aggregare a quest’ultimo la Frazione di Cozze. Per il vero la provocazione non è così diretta e brutale, anzi, sulla forma non c’è nulla da obiettare visto peraltro che il plico indirizzato al Sindaco di Mola ha come destinatari anche i sindaci di Bari, Triggiano, Noicattaro, Conversano e Polignano perché si suggerisce che le marine di San Giorgio, Torre a Mare e Cozze/Cala Fetente diventino parte integrante rispettivamente dei Comuni di Triggiano, Noicattaro e Conversano in quanto – si legge – sono proprio i cittadini di questi Comuni, con la loro assidua presenza, ad animare queste zone balneari. Poi ovviamente si procederebbe attraverso l’indizione di una conferenza di servizi che coinvolgerebbe anche la Regione Puglia e la Città metropolitana. Questa operazione troverebbe un’ulteriore giustificazione in vista del recupero delle coste del Sud Est Barese che vedrebbe il massimo coinvolgimento proprio da parte di quei comuni che quelle aree marine sentono proprie – si dice – da sempre (v. Fax del 10/4/2021, p. 15). Per quel che riguarda noi molesi, in effetti se dovessimo dare uno sguardo alla nostra Frazione è solo negli anni Cinquanta del secolo scorso che di Cozze si è cominciato a parlare come di “frazione del Comune di Mola di Bari”. Si è ipotizzato perfino che tale iniziativa fosse stata presa proprio per frenare le richieste degli amministratori di Conversano che avrebbero voluto annettere al proprio territorio quel tratto di spiaggia. Ed erano preoccupazioni legittime, quelle dei molesi, se si tiene conto che nella cartografia elaborata dall’Istituto Geografico Militare (IGM) al quadrante 178 III la nostra frazione veniva indicata col toponimo “Cozza” e su quello stesso quadrante nel 1912 la costa era indicata come “spiaggia di Conversano”. Verità vuole inoltre che si ricordi che conversanesi erano i proprietari di “Casa Lorusso” sulla ex SS16 km 827,500 edificata nel 1855 e di “Villa Stano”, risalente al 1885. In quell’epoca Cozze era appena un borgo. Tornando ai nostri tempi, è nei fatti che i conversanesi abbiano un attaccamento viscerale a questa marina ed è quindi comprensibilissimo il loro disappunto nell’assistere, stagione dopo stagione, al degrado di quest’area che ha tutte le potenzialità per diventare un polo turistico. Tra metà giugno e metà settembre, infatti, Cozze vede circa 10.000 presenze giornaliere. Certo quindi che, pur col garbo con cui è stilata la missiva, non si può non riscontrare il rammarico dell’estensore, avv. Vincenzo Miccolis, esponente di spicco del comitato promotore dell’iniziativa, nel sottolineare l’abbandono in cui versa Cozze, con la velata (ma non tanto) accusa o suggerimento a lasciar fare agli amministratori conversanesi che saprebbero di certo fare meglio di quelli molesi. Dare torto all’avv. Miccolis sarebbe come fare un torto alla verità; modificare i rispettivi territori, però, sarebbe una forzatura eccessiva. Tuttavia l’Amministrazione di Mola sta mettendo a punto il PUG (Piano Urbanistico Generale) ed è proprio nella fase della sua redazione che saranno coinvolti i comuni viciniori. Potrebbe essere quello il momento per intessere un dialogo costruttivo tra le Amministrazioni di Mola e Conversano finalizzato alla realizzazione di un progetto che guardi a Cozze in una prospettiva turistica di ampio respiro che a buon diritto si inserisca nel circuito turistico del Sud Est Barese.

Questo, invece, il testo integrale della proposta del comitato capeggiato dall’avv. Vincenzo Miccolis:

Oggetto: Proposta di legge per la modifica mediante aggregazione e scambio di territori tra i Comuni di Bari, Triggiano, Noiacattaro, Mola di Bari, Polignano  e Conversano come definite della planimetria allegata;  istanza alla Regione Puglia per la indizione di conferenza di servizi tra Comuni.

la proposta di legge posta a base della richiesta di indizione di conferenza di servizi per discutere dell’argomento in oggetto, trae fondamento da circostanze sociali,  economiche e culturali che riguardano la realtà territoriale di prossimità alla costa  del sud-est barese.

                Gli attuali confini territoriali dei comuni di Triggiano, Noiacattaro e Conversano si fermano a poche centinaia di metri dalla costa e precisamente a circa 400 metri quelli di Triggiano e Noicattaro e a circa 800 metri quello di Conversano. Tale condizione ha generato e genera grave frustrazione delle possibilità di sviluppo delle attività dei ridetti comuni peraltro in maniera incoerente con le rispettive occorrenze storiche, sociali e economiche.

                 Esiste una chiara e duratura identificazione storica e sociale tra alcune precise aree costiere ed i territori dei mentovati comuni che, pur non prospicienti il mare, hanno sviluppato con il tratto di costa un rapporto di attinenza: località “S.Giorgio” era identificata come Marina di Triggiano, “Torre a Mare” già  “Torre Pelosa” era unita al comune di Noicattaro ed era considerata “Marina di Noja”, e così pure il tratto che da Cozze (o anche Cozza) arriva a Cala Fetente in molte carte ed atti si alterna al nome di Spiaggia di Conversano.

                 Gli attuali confini di circoscrizione comunale di questi tre comuni restano, a distanza di molti anni dalla loro attuale conformazione post-unitaria e fascista, non completamente coerente con le condizioni storiche, culturali e sociali della città ma soprattutto con l’impianto e le possibilità di incremento dei servizi, delle strutture e delle attività produttive in relazione alle esigenze dello sviluppo economico dell’intera area del sud-est barese in generale.

E’ infatti evidente che le radici culturali e sociali dello sviluppo di queste tre realtà comunali hanno un inscindibile contatto con il mare  e con le sue risorse,  e l’aver troncato queste radici con il risibile margine di poche centinaia di metri di distanza poteva riprodurre forse il concetto centralistico e statalistico della prima metà del secolo scorso, ma non rispetta certo le attuali istanze di espressione e di recupero delle tradizioni territoriali, che oggi si fondono con la impellente esigenza di valorizzazione del rapporto tra la persona e l’ambiente che lo circonda.

                    Nella realtà attuale queste discrasie hanno comportato che, a fronte di una diversificata  domanda nei settori del commercio, del turismo e della protezione ambientale, le scelte sono state assunte senza tener conto delle possibilità di implementazione culturale e di sviluppo economico dei comparti e  dei comuni di riferimento.

                    La crescente attenzione rivolta verso la nostra Regione ed i nostri territori nel corso degli ultimi anni è risultata parzialmente inibita sia per le attività ricettive e commerciali dei suddetti comuni sia per i tratti di costa loro prospicienti, anche a causa di un evidente e certo deficit di interesse identitario che si è sostanziato nella perdita di possibilità e occasioni di valorizzazione di luoghi con immediata presenza del mare nel proprio territorio.

                    E’ esperienza consolidata che la presenza di tratti di costa all’interno di ambiti territoriali rappresenti di per sé un moltiplicatore di servizi, orientando ed incrementando l’offerta promozionale oltre che nei settori sei servizi anche in quelli dell’artigiano, dell’agro-alimentare e del turismo. Utile è analizzare gli aumenti esponenziali dei flussi di persone provenienti dall’Italia, dal nord e dall’est Europa e anche da altri continenti nei comuni di Fasano e Ostuni i cui territori offrono condizioni specifiche ma diversificate proprio in ragione della presenza di tratti costieri.

                     Con un minimo aumento della base territoriale dei Comuni di Triggiano, Noicattaro e Conversano che consenta a ciascuno di loro di acquisire “solo” un tratto costiero compreso tra 2 e 2,5 km sarebbe possibile implementare tutti i servizi produttivi destinati a promuovere e sviluppare  un’offerta includente servizi direttamente correlati con attività legate alla permanenza sulle spiagge, alla balneazione, a pratiche o attività di tipo naturalistico, scientifico, storico, architettonico, artigianale.

                       La crescita di tre realtà fondamentali quali Triggiano, Noiacattaro e Conversano implicherebbe una evidente valorizzazione dell’intero territorio barese e pugliese divenendo ulteriore propagine di una attività turistica che richiede innovazione e creatività.

                       La suddivisione del territorio costiero secondo modelli orientati a consentire la gestione diretta di piccoli tratti a più comuni genererebbe il miglior controllo urbanistico e paesaggistico delle aree marine e consentirebbe forme di utilizzazione altrimenti impossibili (si pensi allo sviluppo della mobilità ad alla possibilità di realizzare servizi di spostamento mediante autobus urbani verso la località di mare all’interno del comune medesimo) con evidenti ricadute sulla fruibilità della costa da parte degli abitanti locali e dei turisti.

                          Infatti la presenza di un tratto costiero consente la diffusione di un messaggio turistico e commerciale molteplice capace di trascinare le altre qualità specifiche del territorio come ad esempio la protezione e la promozione delle bellezze storiche  e  naturalistiche.

                          Peraltro la mancanza di un tratto costiero per questi comuni così vicini al mare rappresenta di per sé una  ingiusta forma di sperequazione nella divisione delle risorse del territorio. Non è un caso la crescita esponenziale  dei flussi economici che investono nei comuni costieri che offrono utilità  di vario genere anche negli altri settori dell’economia quali quello agro-alimentare, il commercio, l’artigianato.

La nostra Costituzione promuove le realtà territoriali come espressione della cultura e della storia del territorio medesimo, elevando così al rango giuridico massimo il rapporto tra la popolazione e il suolo da essa occupato, in un naturale sviluppo degli istituti primordiali del diritto naturale alle più alte forme di rappresentanza democratica e di gestione amministrativa come evoluzione progressiva dei rapporti tra lo Stato e i  cittadini.

Nel rispetto di questi principi e di conseguenti dettami costituzionali, alla modifica dei territori interessati potrà pervenirsi mediante compensazione e rimodulazione condivisa dei confini dei comuni interessati al fine di rendere più armoniosa, più omogenea e quindi più competitiva l’intera area in favore di obiettivi economici, urbanistici ed ambientali sia particolari sia dell’area metropolitana e più in generale dell’intera regione.

                      Quanto alle modalità di modifica dell’ambito circoscrizionale si fa esplicito richiamo e rimando alla Legge Regionale 20.12.1973 n°26, in B.U.R. 21.12.1973 n°33, “Norme in materia di circoscrizioni comunali” ed in particolare agli articoli 1, 5, 6, 7, 8 e successive integrazioni e variazioni nonché al Regolamento Regionale 2.11.2006 n°18, in B.U.R. n°147 del 10.11.2006, “Criteri e procedure per la disciplina dei rapporti patrimoniali ed economico-finanziari di cui all’articolo 7 della Legge regionale n°26 del 20.12.1973, recante norme in materia di circoscrizioni comunali”.

                      Tanto sopra premesso si chiede al Signor Presidente della Regione, al signor Sindaco della Città metropolitana ed ai signori sindaci dei Comuni di Bari, Triggiano, Noiacattaro, Mola di Bari, Polignano a Mare e Conversano di voler convocare una conferenza di servizi per discutere della seguente ordine del giorno: modifica mediante aggregazione e scambio di territori tra i Comuni di Bari, Triggiano, Noiacattaro, Mola di Bari, Polignano  e Conversano.

 Il comitato spontaneo dei cittadini

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *