Lago di Sassano, grossi pesci morti galleggiano nelle acque putride

Una vera e propria emergenza ambientale quella relativa al lago più “famoso” dell’area protetta

Conversano – Pesci grandi quanto veri e propri dentici di mare galleggiano da giorni nelle acque putride del Lago di Sassano, il simbolo di quella che dovrebbe essere l’area protetta dei laghi e della Gravina di Monsignore. Pesci morti che si mischiano a papere che stazionano sui bordi dei pozzi e che, nel tempo, hanno completamente snaturato l’habitat naturale di quei posti riconosciuti come riserva naturale erpetologica.
La scena di questi giorni del lago è quasi spettrale, acque verdi miste a fango che sui bordi si mantiene asciutto a causa della scarsità di precipitazioni piovose.
Ormai si parla di ennesima emergenza ambientale a cui bisognerebbe porre rimedio molto presto con interventi mirati e diretti da personale qualificato, quali biologi e naturalisti.
E l’ente parco, previsto dalla legge di istituzione della Riserva nel 2006, è un ulteriore tassello mancante per una vera gestione ambientale, naturalistica ed economica della stessa Riserva. Ma, al momento, urge un intervento “scientificamente” seguito per far si che non solo il Lago di Sassano ma anche gli altri nove e la Gravina di Monsignore, possano diventare un corridoio ecologico che possa preservare e rendere fruibile un’area molto vasta ed estesa in vari punto del nostro territorio.

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