Nella nostra città il 37% guadagna meno di 10.000 euro all’anno, ma le simulazioni del movimento politico mostrano che la riforma fiscale premierà il 20% più benestante
Conversano – “Se guadagni 55 mila euro all’anno vuol dire che fai parte del 2,7% di conversanesi con il reddito più alto. Per te lo sconto fiscale grazie alla manovra Draghi è di 670 euro. In valore assoluto, il beneficio sarà di quindici volte superiore a quello che questa riforma Irpef destina a uno che dichiara 9 mila euro all’anno, e quindi fa parte del 37% messo peggio“.
Con questo semplice esempio il movimento Quark fa sapere quale sarà il riflesso della riforma fiscale sui cittadini di Conversano, E per farlo ha analizzato i dati 2019 con le simulazioni sul nazionale fatte dalla CGIL e sulle dichiarazioni dei redditi dei conversanesi ai fini IRPEF, attingendo ai dati ufficiali del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze).
Lo sciopero generale proclamato da CGIL e UIL per contrastare l’iniquità di queste misure è stato proclamato per giovedì 16 dicembre, mentre oggi a Bari il segretario della CGIL Landini è intervenuto in piazza Prefettura.
Il movimento politico Quark, da mesi, chiede la convocazione di un Consiglio Comunale per discutere del tema “lavoro” a Conversano, ma non è ancora riuscito a far calendarizzare l’argomento in quanto l’amministrazione comunale, più volte, ha dichiarato di non possedere dati per una discussione seria. Intanto Quark ha deciso, evidentemente, di fare da solo e ha analizzato sia gli effetti della riforma Draghi sui cittadini di Conversano che quelli della rivisitazione del reddito di cittadinanza e degli ammortizzatori sociali. Diciamo subito che dall’analisi dei dati da parte del movimento si legge che: “La riforma delle aliquote Irpef è regressiva, concede risparmi in valore assoluto maggiori ai redditi medio-alti. Mentre in Italia la percentuale di contribuenti che dichiarano meno di 26 mila euro è del 73%, a Conversano questa è quasi dell’81%. Per buona parte di loro, la fetta meno agiata di popolazione, i benefici fiscali sono nulli o irrisori, poco più di 300 euro annui per i più “fortunati”. Nella minoranza più benestante potranno superare i 900 euro“. Un dato che fa emergere la prima discrasia dovuta all’81% dei contribuenti conversanesi che dichiarano meno di 26 mila euro rispetto al dato nazionale nazionale che è del 73%, con un 8% netto di differenza.
“Sul Reddito di Cittadinanza – prosegue la nota di Quark – si introducono criteri assurdamente e inutilmente punitivi. Per esempio, l’obbligo di accettare la seconda offerta di lavoro anche se collocata a mille chilometri da casa, norma criticata anche dal Comitato tecnico nominato dallo stesso governo. Inoltre, arrivano incentivi alle imprese anche se assumono con part time e contratti precari;
Con questo semplice esempio il movimento Quark fa sapere quale sarà il riflesso della riforma fiscale sui cittadini di Conversano, E per farlo ha analizzato i dati 2019 con le simulazioni sul nazionale fatte dalla CGIL e sulle dichiarazioni dei redditi dei conversanesi ai fini IRPEF, attingendo ai dati ufficiali del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze).
Lo sciopero generale proclamato da CGIL e UIL per contrastare l’iniquità di queste misure è stato proclamato per giovedì 16 dicembre, mentre oggi a Bari il segretario della CGIL Landini è intervenuto in piazza Prefettura.
Il movimento politico Quark, da mesi, chiede la convocazione di un Consiglio Comunale per discutere del tema “lavoro” a Conversano, ma non è ancora riuscito a far calendarizzare l’argomento in quanto l’amministrazione comunale, più volte, ha dichiarato di non possedere dati per una discussione seria. Intanto Quark ha deciso, evidentemente, di fare da solo e ha analizzato sia gli effetti della riforma Draghi sui cittadini di Conversano che quelli della rivisitazione del reddito di cittadinanza e degli ammortizzatori sociali. Diciamo subito che dall’analisi dei dati da parte del movimento si legge che: “La riforma delle aliquote Irpef è regressiva, concede risparmi in valore assoluto maggiori ai redditi medio-alti. Mentre in Italia la percentuale di contribuenti che dichiarano meno di 26 mila euro è del 73%, a Conversano questa è quasi dell’81%. Per buona parte di loro, la fetta meno agiata di popolazione, i benefici fiscali sono nulli o irrisori, poco più di 300 euro annui per i più “fortunati”. Nella minoranza più benestante potranno superare i 900 euro“. Un dato che fa emergere la prima discrasia dovuta all’81% dei contribuenti conversanesi che dichiarano meno di 26 mila euro rispetto al dato nazionale nazionale che è del 73%, con un 8% netto di differenza.
“Sul Reddito di Cittadinanza – prosegue la nota di Quark – si introducono criteri assurdamente e inutilmente punitivi. Per esempio, l’obbligo di accettare la seconda offerta di lavoro anche se collocata a mille chilometri da casa, norma criticata anche dal Comitato tecnico nominato dallo stesso governo. Inoltre, arrivano incentivi alle imprese anche se assumono con part time e contratti precari;
La terza riflessione citata da Quark riguarda, invece, la riforma della cassa integrazione: “La riforma della cassa integrazione è molto più piccola di quella sperata, finanziata con poco più di metà degli 8 miliardi necessari, senza tutele per lavoratori e lavoratrici autonomi/e con ammortizzatori ancora troppo brevi nelle piccole aziende”.
Le tre criticità intanto consentono una prima riflessione su dati “scientifici”, nel senso che vengono riportati da fonti ufficiali, e mettono a disposizione di tutti, amministrazione comunale compresa, i primi risultati da cui si evince facilmente che la situazione reddituale ed economica in città è complicata, ha bisogno di analisi aggiuntive che restituiscano alla comunità e ai decisori politici dati su cui operare le scelte strategiche, sia in termini di investimenti che in termini di indirizzo generale. E’ per questo che Quark conclude: “Questi tre nodi interessano molto Conversano. Da noi, oltre all’alta percentuale di bassi redditi penalizzati dalla riforma fiscale, ci sono alti tassi di povertà e quindi centinaia di famiglie percettrici di Reddito di Cittadinanza. Inoltre, le imprese sono per la stragrande maggioranza di piccole dimensioni e gli ammortizzatori sociali previsti per chi ci lavora saranno ancora troppo deboli. Anche per questo resta urgente portare in Consiglio Comunale la discussione sull’emergenza occupazionale“.
Le tre criticità intanto consentono una prima riflessione su dati “scientifici”, nel senso che vengono riportati da fonti ufficiali, e mettono a disposizione di tutti, amministrazione comunale compresa, i primi risultati da cui si evince facilmente che la situazione reddituale ed economica in città è complicata, ha bisogno di analisi aggiuntive che restituiscano alla comunità e ai decisori politici dati su cui operare le scelte strategiche, sia in termini di investimenti che in termini di indirizzo generale. E’ per questo che Quark conclude: “Questi tre nodi interessano molto Conversano. Da noi, oltre all’alta percentuale di bassi redditi penalizzati dalla riforma fiscale, ci sono alti tassi di povertà e quindi centinaia di famiglie percettrici di Reddito di Cittadinanza. Inoltre, le imprese sono per la stragrande maggioranza di piccole dimensioni e gli ammortizzatori sociali previsti per chi ci lavora saranno ancora troppo deboli. Anche per questo resta urgente portare in Consiglio Comunale la discussione sull’emergenza occupazionale“.