Conversano non ce l’ha fatta, Mesagne tra le prime dieci finaliste per il titolo di città italiana della cultura 2024

Le dieci città che a marzo si contenderanno il titolo. Pesaro la favorita

Conversano – E’ arrivato il verdetto dal Ministero della Cultura con il nome delle dieci città finaliste che concorreranno, a marzo prossimo, quando sarà una sola la città italiana ad essere insignita dal Ministero del titolo di Città Italiana della Cultura 2024.
Conversano non ce l’ha fatta ma ci ha sperato fino in fondo. Ce l’ha fatta invece Mesagne, altra città pugliese in lizza. La città della provincia di Brindisi, il cui comitato era presieduto dalla dott.ssa Simonetta Dellomonaco, presidente di Apulia Film Commission che vede anche la nostra città tra i soci. Mesagne è tra i primi dieci con un dossier a cui è stato dato il nome “Umana Meraviglia“.

Ecco le città finaliste che si contendono il titolo di Capitale della Cultura per il 2024:

1. Ascoli Piceno;
2. Chioggia (VE);
3. Grosseto;
4. Mesagne (BR);
5. Pesaro;
6. Sestri Levante con il Tigullio (GE);
7. Siracusa;
8. Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (SA);
9. Viareggio (LU);
10. Vicenza.

Al momento si registra una nota del Comitato Promotore di Conversano: “Conversano non è fra le dieci finaliste per diventare Capitale Italiana della Cultura 2024. Siamo felici del percorso fatto e vogliamo che l’entusiasmo predomini sul senso di sconfitta. Questo viaggio continuerà e sarà compito di tutti gli attori, di tutti noi, mantenere vivi l’energia e la qualità dell’impegno degli ultimi mesi. Se c’è entusiasmo, non c’è sconfitta. Grazie a tutte le persone che hanno partecipato a questo piccolo pezzo di storia della nostra città. Abbiamo acceso una scintilla che ci regalerà un futuro più luminoso. Cogliamo l’occasione per augurare buona fortuna all’altra candidata pugliese, Mesagne 2024, che passa alla fase successiva. Presto renderemo disponibile il dossier. È un capitale dal quale far nascere nuove storie nella nostra città. Storie che dovranno vederci uniti come comunità: perché, usando il nostro motto, la cultura unisce”.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *