Venerdì 21 ottobre alle 18.00 nella sala conferenze di San Benedetto (primo piano)
Conversano – Sarà presentato venerdì 21 ottobre alle 18.00 nella sala conferenze di San Benedetto (primo piano) il primo lavoro editoriale di Maria Di Vagno, insegnante del II circolo didattico di Conversano. “La vita della favola”, ed. Viverein, è una raccolta di venti favole che finiscono con una morale. Si tratta di argomenti che vedono protagonisti gli animali e la natura. La presentazione è stata organizzata dall’associazione Demos Conversano nell’ambito della rassegna La città che legge. A presentare il lavoro saranno Maria Pellegrini (dirigente scolastica del II circolo didattico di Conversano) e Stefania Montanaro (pedagogista). A moderare l’incontro sarà Tonia Delfine (insegnante di scuola dell’Infanzia).
Oggiconversano ha intervistato l’autrice Maria Di Vagno.
Sono in tanti coloro che si cimentano nello scrivere poesie. In pochi seguono la strada delle favole. Chi e cosa ti ha convinta a pubblicare un libro di favole?
Da una proposta di una docente dell’Infanzia ormai in pensione che, sapendo della mia vena poetica, mi ha consigliato di scrivere una raccolta di favole.
Hai sentito il bisogno, nel libro, di raccontarti con una lunga premessa sia personalmente che professionalmente prima di passare alle favole. C’è una motivazione specifica?
Nessuna motivazione: ho solo voluto rendere partecipe il lettore del mio excursus personale e professionale prima di approdare alle favole.
Che reazioni ti aspetti dai bambini?
Lo stupore nell’ascolto è già una positiva reazione.
Che reazioni ti aspetti dai colleghi?
I loro apprezzamenti sono già un buon indice di gradimento.
Che reazioni ti aspetti dai genitori?
Ritengo che i genitori debbano trovare il tempo per poter ascoltare e accogliere i bisogni dei figli e perciò va recuperato il valore pedagogico della favola.
Ognuna delle venti favole che hai scritto finisce con una morale che tu hai voluto esplicitare anziché farla percepire dal lettore. Perché hai fatto questa scelta?
Le mie favole sono contemporanee e ogni morale è tratta dalla vita odierna; mediante un processo di transfert gli insegnamenti sono contestualizzate nell’ambiente scolastico.
Qual è l’autore di favole a cui senti di esserti ispirata?
Non mi sono ispirata a nessun favolista in particolare perché sono mie spontanee “creazioni”.
Adesso che hai rotto il ghiaccio con la prima pubblicazione, hai altri progetti? Ce ne vuoi parlare?
Mi piacerebbe presentare il mio libro nelle varie librerie e realizzare un progetto lettura in ambito scolastico ed extrascolastico per diffondere la cultura della favola contemporanea.