Tredici anni e non li dimostra. Oggiconversano.it, il giornale online della nostra città, si rinnova e si veste di nuovo. Una veste diversa e più immediata che fa del giornale uno strumento di informazione facilmente consultabile. Notizie di cronaca, opinioni, foto, denuncia e proposte. Sempre a disposizione dei lettori e delle cittadine e cittadini che sentono il bisogno di esprimersi. Attraverso lettere, invio di articoli o video-denunce.
L’importanza di un giornale per la città è fondamentale. La pluralità delle voci è l’essenza della democrazia, il sollecitare chi la pensa diversamente ad esprimere la propria opinione dà il senso della presenza di uno strumento collettivo, un vero e proprio bene comune quale può essere un giornale per una comunità.
Abbiamo sempre detto che non siamo equidistanti e abbiamo le nostre idee, ma ci lega la consapevolezza sulla necessità di dare spazio ad altre voci. Chi riterrà di volerle fare ascoltare e/o leggere si può accomodare pure. Troverà la nostra disponibilità.
Ci attendono dure battaglie nei prossimi mesi.
La prima sul progetto divisivo e scellerato della norma sull’autonomia differenziata varata dal Parlamento che scaverebbe un solco incredibile tra parti diverse della nostra nazione, a scapito del Mezzogiorno d’Italia. Su questa battaglia saremo in prima linea.
La seconda sul futuro politico e sociale di questa nostra Conversano. Dove il dibattito politico langue, dove il Consiglio Comunale non entusiasma e non interessa praticamente nessuno, dove i temi in discussione sono pochissimi e tutti concentrati sugli eventi che alcuni definiscono culturali e altri non più che “marchettari”.
Dove temi quali quelli urbanistici e dell’accessibilità, ambientali (nessuno fa cenno alla necessità di progetti di forestazione urbana), sul lavoro (da recenti indagini effettuate dalla nostra associazione Demos, il lavoro povero è la piaga della nostra città e del nostro territorio), sulle povertà e sulla capacità di spesa delle risorse economiche in possesso della pubblica amministrazione, sulla necessità di costruire una città a misura di giovani e anziani, non trovano alcuno spazio. Con la città, partiti e sindacati che sembrano afoni e privi di un giudizio critico e propositivo.
Dove le trasformazioni in atto di intere strade e quartieri (si veda ad esempio la centralissima corso Umberto I) che stanno cambiando abitudini ed esercenti commerciali, sembrano riguardare solo i protagonisti senza un dibattito pubblico sul ruolo dei commercianti e le trasformazioni urbane nei contesti ad alta densità abitativa.
Una città che non discute è una città morta che va rianimata per la costruzione di alternative ai modelli fin qui utilizzati.
Continueremo a proporre approfondimenti con la nostra rubrica “Quelli che in piazza” e le nostre dirette facebook che troveranno spazio anche sul nostro giornale online.
Tutto ciò lo faremo con la nostra redazione composta da giovanissimi e persone più datate, “con rispetto parlando”.
Ci sentiamo comunità che vogliamo allargare, senza confini, anche a coloro che non la pensano come noi. E’ per questo che ci impegneremo con una certa serietà ma con l’allegria e lo spirito giusto per fare le “cose giuste”, per quanto possibile e per quanto nelle nostre capacità.