Valenzano e Lovascio. “Non ci risultano spari per allontanare la pioggia”. I “cannoni” da Rutigliano tra verità e leggenda

Il cambiamento climatico è un processo che, nonostante le varie denunce fatte da associazioni ambientaliste come Greenpeace, si sta manifestando in questi anni e vede noi umani, responsabili o corresponsabili di questo cambiamento. Spettatori inermi e nella maggior parte dei casi per niente preoccupati, basti vedere il crescente numero dei negazionisti del cambiamento climatico, di quello che potrà essere il nostro futuro.

L’estate diventa ogni anno più calda, quella del 2024 verrà ricordata come l’estate più “bollente”, con un’umidità che ha reso e rende il caldo insopportabile. Secondo l’OMS tra il 2030 e il 2050 il cambiamento climatico potrebbe causare circa 250.000 decessi aggiuntivi all’anno per malnutrizione, malaria, diarrea e stress da calore.

Attualmente, circa il 23% delle malattie nei paesi in via di sviluppo è attribuibile a fattori ambientali. Parallelamente al caldo torrido si manifestano, sempre con maggiore frequenza, eventi estremi come trombe d’aria, bombe d’acqua e grandinate con chicchi di grandi o grandissime dimensioni.

Questi eventi un tempo li guardavamo in televisione mentre colpivano le coste di continenti a noi lontani; adesso cominciano a fare capolino anche alle nostre latitudini.

Il classico temporale è stato sostituito da bombe d’acqua che riversano in poco tempo una quantità tale da provocare allagamenti nelle città e disagi alla circolazione.

Recentemente nel nostro territorio “largo” ha piovuto parecchio.

La pioggia però ha sempre quasi “evitato” l’area tra Conversano e Rutigliano, aumentando tra i cittadini la convinzione che i proprietari dei tendoni d’uva “sparano” per allontanare la pioggia.

La pratica di utilizzare i cosiddetti “cannoni”, molto in uso negli anni passati, è illegale e perseguibile dal punto di vista penale, così come ci dice Graziano Patruno, titolare del sito meteomurge.it. A nostra specifica domanda sulla pratica ricorrente dello “sparo” da parte dei proprietari dei tendoni, ci ha riferito che l’utilità stessa dei cannoni è in discussione perché non è scientificamente provato che funzionino. Quindi si rischierebbe, come si suol dire di “sparare a salve”.

Graziano Patruno (meteomurge.it)

E allora perché assistiamo, molto spesso, a diversi scenari meteo che vedono piogge copiose in zone a noi limitrofe, mentre da noi si rimane all’asciutto?

Patruno ci ricorda che, di norma, l’estate è il periodo in cui piove meno con medie che si attestano tra i 10 e i 20mm di acqua mensili, tra giugno e agosto.
Con l’aggiunta dei fattori dovuti al microclima della zona, può capitare che piova nei paesi limitrofi e non a Conversano, o viceversa.

Ma non potevamo esimerci dal chiedere ai due primi cittadini di Conversano (Giuseppe Lovascio) e Rutigliano (Giuseppe Valenzano), il proprio parere.
Entrambi, è il caso di dire, “sono scesi dalle nuvole”. Ci hanno riferito che non hanno alcuna notizia in merito ma che ritengono non veritiero l’uso dei “cannoni” nelle nostre zone. E che se così non fosse sarebbe cosa molto grave.

La percezione dei due sindaci, ci auguriamo sia quella giusta. Se mai fosse vera la pratica di cui si parla da anni, e cioè quella che vedrebbe proprietari di tendoni, per lo più rutiglianesi, sparare per allontanare le nuvole cariche di pioggia dai nostri territori, sarebbe una cosa folle e penalmente perseguibile. Ma, se pur le voci sono sempre state insistenti, è inutile ripetere che il crinale tra la verità e la leggenda, in questo, caso è veramente sottile.

E, a questo proposito, ci vengono sempre in soccorso gli antichi proverbi, mai banali: “l’acqua che non fa, in cielo sta”. E bloccare, eventualmente, artificialmente la caduta della pioggia sarebbe un vero e proprio reato. In un momento così drammatico dovuto alla siccità.

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