La comunità di Sant’Andrea Apostolo si appresta a commemorare il 25° anniversario della scomparsa di Don Vittorio Tricase, storico parroco che ha guidato la parrocchia per numerosi anni, lasciando un’impronta indelebile nella comunità. Il 29 gennaio alle ore 18,00 il Vescovo Favale celebrerà una santa messa in ricorrenza del centesimo anniversario della posa della prima pietra della chiesa. A seguire il Prof. Mario Giannuzzi terrà una conferenza in ricordo del sacerdote che ha legato la propria esistenza alla costruzione sia pastorale che fisica di un contenitore che per anni ha contraddistinto vivacemente un’intera comunità.
Don Vittorio, scomparso nel 2000, ha rappresentato per Sant’Andrea Apostolo non solo una guida spirituale, ma anche un punto di riferimento capace di interloquire anche con politici come Aldo Moro e benefattori d’oltre oceano. Ha promosso numerose iniziative di carattere religioso, culturale e sociale, contribuendo attivamente alla creazione dapprima della Casa del Fanciullo e poi alla costruzione del Villaggio del Fanciullo.

Il Villaggio ha rappresentato per lui una sfida ed una vera e propria missione di vita. La costruzione del villaggio, realizzata grazie al contributo di tutta la comunità ed il supporto del circolo di fratellanza conversasene di New York, rappresentò negli anni un incredibile momento per Conversano tutta. Don Vittorio si rese protagonista della costruzione di una significativa struttura che metteva a disposizione di quella che all’epoca era una parrocchia di periferia grandi spazi con refettorio ed un cineteatro che per intere generazioni è stato un punto di riferimento ed aggregazione sociale.
Il villaggio del fanciullo per decenni è stato esempio di inclusione sociale, culturale e pastorale, mi anticipa il prof. Mario Giannuzzi e rappresentava un riferimento tale da essere oggetto di visita da parte dell’allora ministro Aldo Moro oltre che di tanti rappresentanti del circolo di fratellanza conversanese che in esso avevano riversato ingenti risorse e notevoli aspettative. A testimonianza ti tali fecondi rapporti, nel prezioso volume di Giuseppe Lovecchio sul Villaggio del Fanciullo vi sono anche foto di un giovanissimo don Pasquale Cantalupo, da poco venuto a mancare, inviato a New York.

Don Vittorio, negli anni si rese protagonista di tante iniziative tese alla creazione di un luogo che potesse diventare riferimento per la comunità, promuovendo attività in favore dell’inclusione femminile a cui teneva particolarmente come ricorda la pronipote Vittoria Rutigliano ricordando i corsi di dattilografia da lui promossi.
Per la mia generazione, che lo ha conosciuto ormai anziano, Don Vittorio è stato una presenza significativa nella vita della parrocchia ma anche del villaggio del Fanciullo quando ospitava le classi di scuola elementare. La sua presenza incuteva un reverenziale timore capace però di tramutarsi in dolcezza quando elargiva caramelle, miele accompagnate racconti e dal “santino” di San Giovanni Bosco.
L’importanza e l’impatto della sua figura andrebbero rese patrimonio anche dei più giovani. L’auspicio è che questo evento potrebbe essere un primo momento tramite il quale promuovere anche l’intitolazione di un luogo a Don Vittorio che sia simbolo e memoria della sua vita donata alla comunità. Ulteriore auspicio ed omaggio sarebbe anche quello di supportare la congregazione dei Vocazionisti, che oggi tramite Don Enrico Monfrecola guida la parrocchia, a far rinascere il Villaggio del Fanciullo come luogo di coesione socio-culturale nei tanti spazi che oggi non sono più utilizzati ma che potrebbero divenire luoghi di aggregazione a supporto della parrocchia e della comunità conversanese.