“Alla crisi si sopravvive mantenendo una propria identità”, secondo Mario Quartieri, titolare dell’omonimo negozio di originali bijoux e non solo, è questa la chiave per portare avanti le piccole attività di artigianato come la sua.
Conversano – Si apre con Mario Quartieri la prima inchiesta di Oggiconversano sul mondo dell’imprenditoria artigianale della nostra città. Come si riesce a sopravvivere alla crisi? Su quali strumenti puntare per “uscire dal coro” ed essere riconoscibili? Di questo e molto altro ci parla Mario.
Durante l’intervista fatta direttamente nel suo negozio non si è fermato un attimo e mentre rispondeva alle mie domande non ho potuto non notare la pazienza e la dedizione impiegate alla lavorazione di piccoli e grandi oggetti, frutto di un processo manuale e creativo.
Com’è nata la tua attività?
Ho frequentato l’Istituto d’arte con indirizzo decorazione sul tessuto e dopo la scuola ho sempre sognato di aprire un’attività mia. Quattordici anni fa ho fatto questo passo quasi per gioco e devo ammettere che soprattutto i primi anni ho avuto molto successo grazie alla curiosità della gente.
Il tuo percorso di studi, la tua formazione è stata fondamentale nel tuo lavoro?
Il mio percorso formativo è stato fondamentale. Come ho detto prima ho studiato decorazione sul tessuto che al momento ho messo un po’ da parte per dedicarmi alla creazione di bijoux, complementi d’arredo, soluzioni d’arredo, oggettistica ed altre attività come curatore di eventi, ma non nego che un giorno mi piacerebbe riprendere ciò che ho studiato inizialmente. Posso dire che la maggior parte del lavoro di oggi è prodotto da autodidatta.
In che modo si può sopravvivere in questi anni di incertezza economica e di fronte a molte attività costrette a chiudere?
Si dovrebbe sopravvivere basandosi esclusivamente sull’intelligenza della gente. Mi spiego meglio: in questo periodo di difficoltà la gente più si impoverisce e più tende ad omologarsi, mentre dovrebbe cercare l’alternatività e la cosa esclusiva. Inoltre le attività, secondo me, stanno chiudendo perché perdono la loro identità e i loro obiettivi, tutti vogliono fare tutto o si improvvisano a far tutto. Noi pochi artigiani rimasti siamo gli unici ad aver mantenuto la nostra identità e le caratteristiche ben precise dei nostri settori.
Quali suggerimenti ti sentiresti di dare all’amministrazione per incentivare l’economia di realtà imprenditoriali come la tua?
Innanzitutto dar vita e positività al centro storico, cosa impossibile dal momento che tutti i giorni o anche più volte al giorno ci sono funerali alla Chiesa della Passione. Con questo non voglio impedire alla Chiesa di svolgerli, ma chiedo che, con l’aiuto dell’amministrazione comunale, vengano spostati in altre zone della città.
Un altro problema fondamentale è la messa a disposizione per noi commercianti dei locali comunali, ammesso che ce ne siano ancora dato che un intero isolato è stato assegnato ad un’unica attività come quella di Casavola. Se l’amministrazione avesse voluto ampliare il commercio avrebbe dato la possibilità ad altre nuove attività di mettere radici nel centro storico. Per tutti questi motivi, mettendoci anche la chiusura del traffico, molti commercianti hanno perso fiducia nel centro storico.
Un’altra soluzione potrebbe essere quella di non far pagare il suolo pubblico, per un massimo di metraggio stabilito, in funzione del tipo di attività e delle necessità di cui si ha bisogno. Questo a mio parere potrebbe incentivare le nuove aperture, il tutto accompagnato dal buon senso e dalla partecipazione dei cittadini, i quali spesso ostacolano le nuove iniziative perché infastiditi dal caos della gente o dalla musica. Bisogna puntare sulla collaborazione: i cittadini hanno ottenuto la ZTL e possono parcheggiare e transitare dove vogliono, penalizzando noi commercianti, di conseguenza chiediamo più tolleranza nei nostri confronti e per le nostre iniziative.
Su cosa si dovrebbe puntare per rendere ancora più appetibile l’offerta e l’esportazione dei nostri prodotti al di fuori delle mura cittadine?
Per quanto riguarda il mio settore sulla ricerca dei materiali e sull’originalità del prodotto.