La mancata firma del protocollo con altri comuni denunciata da Alfredo Violante e Rino Ranieri
Conversano – L’intensa attività di sagre di ogni tipo sul nostro territorio nei mesi passati, avrebbe fatto pensare ad una convinta adesione del Comune di Conversano al protocollo d’intesa firmato presso la Fiera del Levante tra comuni del sud est barese e non. Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Bitetto, Bitonto, Cassano Murge, Laterza, Molfetta, Ginosa, Gioia del Colle, Ruffano, Rutigliano, Sannicandro di Bari, Sammichele di Bari, Santeramo in Colle, Turi e Valenzano. Questi i comuni che hanno aderito e che hanno una mission chiara: promuovere i propri prodotti alla rassegna Expo 2015 che vedrà la città di Milano al centro dell’attenzione mondiale il prossimo anno. Dalla cipolla di Acquaviva, al cece nero di Cassano Murge, per finire all’uva di Rutigliano e Adelfia, all’oliva termite di Sannicandro, alla mozzarella e al primitivo per Gioia del Colle e via dicendo.
Non si è fatto attendere il rilievo che hanno fatto Alfredo Violante e Rino Ranieri, animattori del blog Pensare democratico che hanno scritto questa nota:
“Il 2015 sarà, come è noto, anche l’anno dell’EXPO e molti Comuni si stanno attrezzando per non perdere le opportunità presenti. Infatti, per restare a casa nostra, la Gazzetta del Mezzogiorno di qualche giorno fa ha informato che in un incontro organizzato presso la Fiera del Levante si è costituito il primo Coordinamento italiano di Comuni per l’EXPO di Milano. L’EXPO, è noto, si occuperà di cibo e dunque Amministratori più solerti ed attenti dei nostri hanno pensato che quella poteva essere l’occasione buona per valorizzare i prodotti tipici coltivati nei propri territori. E così, elencati in rigoroso ordine alfabetico, da Acquaviva delle Fonti a Valenzano in parecchi hanno sottoscritto il protocollo d intesa. E naturalmente parecchie sono le specialità che si intendono proteggere e diffondere. Tra questi Comuni, ci credereste?, non c’era Conversano. A ulteriore dimostrazione del fatto che secondo la maggioranza consiliare la difesa dei prodotti della terra va affidata solo alla buona sorte o, nel caso di eventi sfavorevoli, alla richiesta di dichiarazione di calamità naturale. Sbagliato, sbagliatissimo!!! Occorre invece un strategia di attacco che punti alla valorizzazione del prodotto, che favorisca la nascita di consorzi di produttori per il contenimento di alcune spese generali o facilitare l’accesso al credito, che si impegni tenacemente per agevolare la nascita di un marchio IGP, che sostenga la ricerca e innovazione, che utilizzi le occasioni che si presentano per impostare ed adottare le più adeguate iniziative di marketing. Ne abbiamo parlato in altri nostri post e abbiamo approfondito l’argomento nel nostro Convegno sulla cerasicoltura del luglio scorso. Ma tutto questo sfugge evidentemente ai nostri Amministratori impegnati in non si sa bene cosa, mentre il loro Capo e nostro Primo cittadino continua imperterrito, dal suo sito personale, ad inondare gli inconsapevoli internauti con pseudo notizie e fantomatici successi. Insomma da un lato ci sono gli indifesi e dall’altro gli indifendibili. Pur senza peccare di ottimismo, ci sembra che i consensi per la maggioranza consiliare si vadano progressivamente riducendo in città perché appare sempre più chiara agli occhi di tutti la loro cronica incapacità di abbozzare un sia pur maldestro tentativo di soluzione sistematica dei tanti e gravi problemi locali. Niente: silenzio assoluto o interventi spot spesso velleitari e quindi inefficaci, se non completamente sbagliati. E nel frattempo, nel silenzio assoluto, progettare o adottare altre decisioni a beneficio di non si sa chi e con metodi spesso poco chiari. E gli esempi non mancano come evidenziato, per citarne uno tra i molti, anche dall’Autorità Anticorruzione. Ora tocca a noi, e a chi -come noi- è schierato all’opposizione, avviare al più presto il necessario percorso di ricucitura delle tante anime presenti nel nostro schieramento per compattare le file e non ripetere i troppi errori del passato”