La tecnologia digitale è uno dei punti che la Puglia vuole rendere forti nei prossimi anni. Saranno veri e propri ecosistemi di business quelli che daranno la possibilità alle imprese di It della regione di fare rete con l’industria, gli utenti e le istituzioni, riuscendo così a far incontrare domanda e offerta. Per essere competitivi oggi occorre adeguarsi a quello che è già da diverso tempo un trend locale e si deve partire proprio dalle infrastrutture.
Avere infostrada fibra o altro operatore sarà indispensabile per viaggiare a una velocità di connessione che rientri nei parametri europei (dettagli su http://www.apprendistatoprovinciaroma.it/infostrada-fibra/). Ma questo è solo il primo passo. Gli altri step sono quelli più difficili da raggiungere, ma anche i più importanti. Il prossimo passo, infatti, è quello di creare un Osservatorio IT dove appunto le domande e le offerte in ambito tecnologico verranno analizzate. A essere spinte, quindi, saranno soprattutto le aziende pugliesi che entro il 2020 dovranno essere un vero e proprio sistema in grado di apportare un’innovazione tecnologica che sia possibile distinguere anche sul piano nazionale oltre che regionale e, ovviamente, internazionale.
Tre gli ambiti su cui si farà leva: sanità territoriale, manifattura e agricoltura sostenibile e sanità territoriale. Tutto questo è contenuto in quello che è il Piano di sviluppo 2016-2019 che il Distretto dell’Informatica della Puglia ha presentato all’assemblea dei soci. Insomma, si tratta di un progetto ambizioso che sarà in grado di rendere davvero competitiva la regione a livello internazionale. In un mondo sempre più globalizzato e connesso, infatti, non si può pensare di restare tagliati fuori da tutta questa tecnologia. Tecnologia che significa anche la nascita di nuove figure lavorative, e dunque di nuovi posti di lavoro. Il tutto si affiancherà comunque all’accesso al microcredito, che garantisce come cifre di stanziamento l’erogazione di un prestito 20000 euro.