Come ogni anno fanno discutere le variazioni al programma della festa della Madonna della Fonte
Conversano – Un vespaio di polemiche sta suscitando la decisione del presidente del Comitato per i festeggiamenti della Madonna della Fonte, tra l’altro anche presidente della locale Pro Loco avv. Ninni Galasso, di sistemare la cassa armonica dove si esibiranno le bande in pieno centro in Largo Conciliazione. Una posizione strategica sicuramente, anche suggestiva dal punto di vista scenico, ma che potrebbe non bastare nel caso ci fosse non solo il vento di maestrale a spazzare quel luogo ma anche un semplice venticello. Secondo gli scettici, è alto il rischio di vedere una parte consistente dei festeggiamenti, i concerti bandistici, non fruibile per vento anche debole. Ma il presidente Galasso tira dritto per la sua strada; del resto non sono poche le pressioni di chi vorrebbe portare la cassa armonica nel suo alveo più naturale e cioè Piazza XX Settembre. A questo numero consistente di cittadini, si contrappongono coloro che invece vogliono rischiare e si dicono d’accordo con Galasso.
La foto realizzata da Luigi Ramunni, acuto osservatore, mostra in tutto il suo splendore la piazza e la posizione della stessa cassa armonica. Sarà Eolo a decidere durante quelle serate. Se si distrarrà e lascerà fare ai musicisti tutti potranno godere di concerti suggestivi; se invece il Dio dei Venti sarà implacabile, i musicisti rischieranno di “suonarsele” da soli.
Aria fritta. Il potere duole chi non lo possiede
La ricerca della novità è parte essenziale della vita degli uomini: “fatti non foste a viver come bruti …” E la novità ha il suo richiamo e la sua positività. Gli operatori del settore “manifestazioni” questo lo sanno da sempre ed ogni occasione è buona per richiamare visitatori e turisti. Senza nulla togliere all’idea di “spostare” a poco a poco la”festa grande” in un’altra location, probabilmente più ricettiva, resta il fatto che, personalmente, avevo sempre creduto che tale tipo di festa avesse le sue basi fondamentali nella tradizione più vera e più “attaccata” alla vecchia vita della nostra città. Altrimenti, a poco varrebbero i tentativi per far risorgere e continuare a vivere lo “Sparo”, l’illuminazione e la banda. Perchè al di la di quello che può essere il proprio “sentire la festa” a livello religioso di ognuno, il contorno festaiolo ed i posti secolari dello svolgimento della festa fanno parte integrante di questa nostra tradizione che si vuole tramandare. E se mancano alcuni pezzi su questo nostro scacchiere, la partita non può cominciare. Questo è quello che penso a livello personale, senza nulla togliere agli organizzatori e al vento.