La deriva di Conversano: seconda puntata. Questa volta parliamo di tre incresciosi episodi che riguardano la sanità, i servizi pubblici e il volontariato nella nostra città.
L’INPS CHIUDE
Cominciamo con la paventata ed imminente cancellazione dell’agenzia territoriale Inps di Conversano che, in base al piano di riordino dell’Istituto previdenziale, dovrebbe essere ridimensionata in Punto Inps, uno sportello di ascolto aperto 1-2 giorni alla settimana. La “chiusura” dell’Inps avviene nel silenzio tombale di partiti, associazioni, patronati e, soprattutto, dei candidati che avrebbero motivo in questo periodo di mostrare attenzione su quanto accade in città. E’ noto da tempo che l’aggiornamento del piano organizzativo e logistico per le Agenzie territoriali dell’Inps colpirà alcune città, compresa la nostra Conversano, dove l’ente della previdenza non ha rimpiazzato il personale andato in pensione e quello trasferito, generando disagi ad una utenza sul piede di guerra per i ritardi accumulati dagli insufficienti operatori (ne sono rimasti 4; quello addetto alle pratiche della disoccupazione viene a Conversano 1-2 volte a settimana). Questo ridimensionamento avviene, inoltre, in un momento nel quale il tessuto sociale e produttivo di Conversano, Mola e Rutigliano, richiederebbe invece un indispensabile potenziamento visto l’avvio della campagna cerasicola e dell’uva. Il commissario prefettizio, i partiti, i patronati e i candidati dovrebbero attivarsi, evitando inutili se non controproducenti polemiche divisive, per evitare questo nuovo scippo. E l’Inps deve spiegare perché taglia il servizio a Conversano.
MANCA L’ASCENSORE
Sempre in tema di servizi pubblici, sfugge ai politici nostrani la vicenda del Poliambulatorio di terzo livello del Florenzo Jaja. Oltre alla paventata chiusura del Punto di Primo Intervento, si è consumata in questi giorni una vicenda tragicomica: la nuova Farmacia Territoriale realizzata, con tanto denaro pubblico, al piano interrato del Florenzo Jaja non può essere attivata perché i progettisti hanno dimenticato di realizzare il vano-ascensore. In questo modo, quei locali non potranno essere utilizzati perché non è possibile farvi entrare le pedane cariche di farmaci e presìdi sanitari.
I DONATORI DI ORGANI
Chiudiamo questa nuova pagina della deriva conversanese con l’interruzione, avvenuta tra mille interrogativi, dell’attività del gruppo comunale Aido (Associazione Italiana Donazione Organi, Tessuti e Cellule). La sezione, egregiamente guidata da Nardino D’Ambruoso, è stata sciolta due giorni fa insieme a quelle di Polignano, Gravina, Giovinazzo, Mola di Bari, Monopoli, Noicattaro, Palo del Colle con tanto di interdizione dagli incarichi associativi (art. 23 comma 12 lettera E del Regolamento Statuto Aido) dei loro presidenti. La loro colpa? Aver evidenziato irregolarità nelle assemblee elettive ed aver adito le vie legali contro i dirigenti nazionali. Incredibile davvero. Aspettiamo sviluppi.
IL SONNO DELLA POLITICA
Questi tre episodi, evidenziano il progressivo depauperamento di servizi, risorse ed esperienze positive in una città che (fatto salvo il caso dell’Aido), però, non reagisce e subisce passivamente sia le decisioni imposte dall’alto che gli errori, clamorosi, come quello della Farmacia Territoriale e della chiusura del Punto di Primo intervento in un presidio nel quale si fanno operazioni chirurgiche e dovrebbe essere presente un Pronto soccorso con Rianimazione!
Quando, Conversano, si sveglierà da questo lungo sonno?
No assurdo
Non e possibile
I politici stanno solo a pensare alla loro poltrone, per spartirsi la fetta del pane. Si ricordono di noi solo alle amministrazioni e iniziano a ricordarsi dell’ospedale dell’inps ecc ecc ma non concludono un c…. vogliono arrivare tutti al potere
l’aido ha chiuso anche a monopoli ma l’hanno fatto chiudere che e’ diverso